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Da qualche giorno le camminate senza tregua nei corridoi della metropolitana di Milano sono interrotte da un bacio. “Joie de voyager” è l’ultima campagna pubblicitaria del servizio ferroviario francese (SNFC). Per lanciare delle offerte dedicate alla coppia sulla tratta Milano-Torino verso la Francia, la compagnia ferroviaria ha pensato bene di abbellire i grigi muri della metro.
[Qualcosa di simile era successo con la compagnia Vueling poco tempo fa: la miglior foto di un bacio premiava con un viaggio per Parigi. SNFC usa un’ altra strategia comunicativa: niente interazione con i possibili clienti, il bacio è usato come immagine positiva, epifania di momenti condivisi – ancor meglio se su un treno].
Bastano due pubblicità per risvegliare una tradizione affascinante: il bacio sulla banchina del treno. Alla vista di una coppia che si saluta sui binari nasce un magnetismo a cui in pochi possono sottrarsi. La tendenza è quella di fissare il momento, cercare di rubarlo e indovinare le motivazioni che hanno portato quelle persone a lasciarsi così. Dove andranno? Come si chiamano? Potranno rivedersi? Dubbi connaturati nel gesto del saluto, ma quando c’è un bacio che sigilla quel momento, l’atmosfera cambia. La “carica attrattiva” generata dalla vicinanza e dal contatto tra due persone cresce. E poi entra in campo anche il voyeurismo: vogliamo spiare ma non vogliamo essere visti.
Oggi i baci appassionati sulle banchine del treno sono stemperati -in termini di quantità- perché il treno non è il principale mezzo di trasporto utilizzato. Ma un tempo, in particolare durante le due Guerre, salutarsi prima di prendere un treno era una dolorosa e bellissima “abitudine”.
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La parola “treno” viene proprio dal francese “train” e significare trascinare, “ciò che si trascina e si porta avanti”. Questo è l’auspicio che tutti bramano al momento del saluto: portare con sé un ricordo della relazione vissuta dopo averlo sigillato in ultima battuta con un bacio.
Ma cosa succede dentro alle carrozze? Un mondo a parte. Incontri e litigi, conoscenze impensabili e “il mondo quanto è piccolo” sono all’ordine del giorno. Il treno è un microcosmo itinerante che mantiene segreti e stimola i pensieri, magari condivisi.
Un buon punto di partenza per un bacio.
“Eravamo amici, insomma quasi amici, avevamo studiato insieme a Rimini, lei faceva le magistrali, non proprio insieme, io facevo l’Istituto e poi a Bologna all’università, su e giù in treno, c’incontravamo spesso, chiacchieravamo, ci prestavamo i libri, m’ha prestato un giallo che aveva un titolo strano, Con te, ma bello, il più bel giallo che ho letto, poi parlavamo di film, a lei era piaciuto Kramer contro Kramer, anche a me, ma a me era piaciuto molto Il grande freddo, «Vallo a vedere», e dopo mi ha detto «Bello, avevi ragione», «E beh, gli americani sono bravi, hai visto Blade Runner? quello davvero è un capolavoro», ecco, dei discorsi così, e quella sera tornavamo da Bologna, eravamo partiti alle otto, era già notte, avevamo trovato uno scompartimento vuoto, proprio al centro, «Domenica a Ravenna c’è Vasco Rossi, lo conosci? uno un po’ matto», «Lo vai a sentire?» «E tu?» e in quel momento, tac, è mancata la luce, non si vedeva più niente, le ho chiesto «Hai paura?», e lei: «E tu?» abbiamo riso piano, siamo stati zitti un po’, poi non so neanch’io com’è successo, è stato anche il suo profumo, sottile, ma mi entrava dentro, l’ho cercata con una mano, un braccio, la spalla, piano, senza stringere, i capelli, quanti capelli, poi intorno al collo, poi l’ho baciata, e lei m’ha baciato anche lei, e stavamo lì, non sapevamo cosa dire, poi le ho baciato gli occhi, teneri, quasi dolci, sempre senza dir niente, poi un altro bacio, lungo, stavamo zitti, secondo me, anche dalla meraviglia, non ce l’aspettavamo d’innamorarci di colpo quel mercoledì sera, al buio, in treno, un po’ prima di Forlimpopoli”.
[Raffaello Baldini, La nàiva Furistir Ciacri, In Treno, Torino, Einaudi 2000, pp. 317-318]
Alla ricerca di lunghissimi e interminabili viaggi in treno? No, non si parla di Trenord: l’India è il paese che fa per voi. Le ferrovie indiane sono tra le più estese al mondo e tanti sono i film sul tema a Bollywood da cui prendere spunto.